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Oggi la dieta BARF , associata a posizioni simil “guerra ai carboidrati” ho visto che si stanno diffondendo molto. E’ per questo che intendo porre l’attenzione su alcune mie riflessioni personali fatte in base ai riscontri clinici osservati sui miei pazienti canini e felini.
Clinicamente mi trovo frequentemente di fronte a:
– Innalzamento di Azotemia e Creatinina, in molti soggetti che vengono alimentati integralmente con BARF, nei due pasti giornalieri, almeno da oltre un mese e mezzo;
– Congestione venosa periferica, concentrata in particolar modo alle congiuntive, alle gengive, alla faccia interna dei padiglioni auricolari, dovuta ad ipertensione portale (spesso sostenuta da congestione epatobiliare e conseguente aumento di volume del fegato);
– Pruriti cutanei con o senza arrossamento, otiti, ritardi di muta, leccamento delle zampe, della base delle unghie e degli spazi interdigitali in particolare, lacrimazione in eccesso o secchezza del globo oculare, hot spots… Tutto questo si può (e si deve) evitare al nostro peloso, secondo me, semplicemente alleggerendo la razione.

Infatti la maggior parte dei sintomi di cui sopra sono connessi con l’eccessivo calore sviluppato dal catabolismo delle proteine animali, che avviene durante i processi digestivi.
Per “ridurre” tale calore, o proporlo all’organismo in modo meno aggressivo, dobbiamo introdurre dei carboidrati prontamente digeribili (cereali soffiati o pane, per esempio), o alimentare il nostro animale a giorni alterni, simulando la frequenza dei pasti che un lupo od una lince hanno in natura.
.. Ma chi è che se la sente di tenere a digiuno per 24h il suo amico a 4 zampe?!
Personalmente, ragionando in questo modo, sono riuscita a risolvere sempre tutti i problemi di cui sopra, ma poichè non credo ci sia un’unica via per risolvere le questioni, chiedo a tutti voi lettori di inviarmi un vostro feedback con eventuali novità da poter inserire nella mia quotidianità.
Grazie in anticipo, Alda Grossi (Medico Veterinario esperta in Medicine Integrate applicate agli animali).



Questa ricetta (tratta dal libro “The Healthy Dog and Cat Cookbook” di J. Harper), è una delle più semplici per la preparazione di biscotti per il cane, da usare come spuntino occasionale, o come ricompensa nell’addestramento.
I biscotti sono troppo poveri di nutrienti per poterli usare come sostituti di un pasto principale.

Ingredienti:
250gr i Farina di Grano Integrale o di Segale
60gr di Farina di Soia
3 cucchiai di strutto sciolto o olio di fegato di merluzzo
1 spicchio grande di aglio grattugiato
80ml di acqua
1 o 2 cucchiaini di lievito di birra in scaglie (facoltativo)

Procedimento: Miscelare tutti gli ingredienti asciutti, quindi diluirli con l’acqua, lo strutto sciolto (o l’olio di fegato di merluzzo), e amalgamare bene.
Distendere l’impasto su una teglia bassa, spolverizzarlo a piacimento col lievito in scaglie, e infornare a 180°C fin quando non appare bello dorato.
Spezzarlo in pezzi che il cane possa mordere.
L’alternativa -se si ha tempo- è procedere col distendere l’impasto e ritagliarne delle forme (rombi, o altri soggetti se si hanno formine divertenti), spolverizzarle col lievito in scaglie e cuocere nella teglia a 180°C finchè non sono dorate.

Buon divertimento!



In questa stagione sono molto frequenti i “forasacchi” (le spighette di avena) nel naso, nelle orecchie, od in altri distretti anatomici.  E’ un evento che colpisce maggiormente i cani, soprattutto i soggetti che amano “sgrufolare” nelle erbe alte!

La prima cosa da fare è tentare di asportare il corpo estraneo in questione, e ciò di norma lo fa il veterinario con le dovute accortezze del caso.

Qualora la situazione fosse ormai pregressa, perchè c’è stata una svista, per cui il forasacco si è “incistato” nello spazio intergdigitale o sotto la cute, vi suggerisco di evitare le dolorose ricerche nel canale fistoloso e di somministrare della Silicea 5ch associata a Hepar Sulphur Calcareum 9ch, 2 granuli di ognuno, 3-5volte al dì fino a completa risoluzione (max 15-20 gg).

E’ una terapia che va bene anche nel caso di spine (es. spine di riccio di mare, o di rovo), che porta l’organismo ad attivare i suoi processi di difesa (pomfo ascessuale) e ad eliminare il corpo estraneo più o meno lisato (fistola ed ascesso aperto).

Si provvederà a pulire l’ascesso aperto con della banale acqua e sale, senza apporvi pomate o creme cicatrizzanti, onde interferire con il lavoro di pulizia intrapreso dall’organismo.

Questa terapia si può fare anche dopo l’asportazione da parte del veterinario, per favorire l’eliminazione di eventuali reste (parti della spighetta) rimaste infisse. La stessa terapia la possono provare i proprietari nel caso di spine di riccio, o schegge, o altri corpi estranei. Provare per credere!

Un’ultima notazione riguarda il caso in cui il corpo estraneo sia stato inalato o ingerito o, comunque, si trovi in distretti anatomici profondi (bronchi, seni nasali, torace, ecc.). In questi ultimi casi NON somministrate i rimedi di cui sopra per evitare inutili complicanze. L’omeopatia non è un gioco e va gestita da chi la conosce e la sa usare, per cui contattate un veterinario omeopata a caso come Alda Grossi.



Lubbio e Michele erano due amici inseparabili. Purtroppo quasi un anno fa Michele (il gatto grigio) si e’ ammalato e un brutto tumore ce lo ha portato via, aveva 8 anni. Lubbio era cresciuto con lui, erano molto legati e quando e’ rimasto solo ha iniziato a cambiare comportamento, gli mancava il compagno..come mancava a noi d’altra parte. Pensiamo che non sia un caso che proprio in questo periodo di depressione Lubbio si sia ammalato: ha iniziato con un semplice raffredore, poi con la febbre alta e difficolta’ a respirare. Le prime cure omepatiche della dottoressa Alda Grossi non davano risultati e noi per abbassare la febbre, che era arrivata a 41, abbiamo fatto una cura di antibiotici. Il gatto ha iniziato effettivamente a stare meglio ma dopo il ciclo di antibiotici la situazione e’ tornata esattamente come prima! A quel punto Alda ci ha prescritto delle analisi da fare e abbiamo scoperto che il gatto era FELV positivo. La dottoressa Grossi ci ha dato i rimedi per fronteggiare la malattia e per tirarlo su di morale.

Il risultato? Sono passati 7 mesi e Lubbio si e’ ripreso alla grande! Seguendo alla lettera i consigli della dottoressa e “ascoltando” di piu’ il nostro gatto, abbiamo raggiunto degli ottimi risultati. Il gatto non ha avuto piu’ ricadute, mangia ed e’ di nuovo bellissimo, e’ diventato un gatto socievole e ha ripreso la sua vita spensierata.

Nelle foto si vedono Lubbio, Michele e il loro forte legame. Mentre nelle ultime due si vede Lubbio da solo: sono state scattate qualche giorno fa e sembra un gatto in perfetta salute.



Ebbene si! I risultati sono più che soddisfacenti per tutti: me, gatti e proprietari…

Da un anno seguo una colonia felina a Latina nella quale vivono numerosi gatti, di cui molti sieropositivi, vuoi per la FeLV, vuoi per la FIV, o vuoi per entrambe.

Senza dilungarmi sui sintomi delle malattie virali che tutti bene o male conosciamo, voglio sottolineare che somministrando giornalmente nell’acqua di bevanda dell’Echinacea 5ch, abbiamo ottenuto risultati meravigliosi: sfruttando le azioni antivirali ed immunostimolanti dell’echinacea, che di norma si somministra in Tintura Madre (T.M.), l’aumento della capacità d’azione dovuto alla diluizione omeopatica, senza considerare l’economicità della forma del farmaco omeopatico rispetto a quella fitoterapica, stiamo continuando a garantire ai gatti della colonia una qualità di vita elevata e dignitosa.

Vi invito pertanto a provare, e – per favore – inviatemi le vostre esperienze via mail.

Buon lavoro, Alda Grossi Medico Veterinario Omeopata, Agopuntore e Floriterapeuta.

 

 

 

 

 

 

 



Il detto: “Siamo ciò che mangiamo” vale anche per i nostri quattro zampe.

Alimentereste vostro figlio con merendine, prodotti industriali, e pasti del McDonald? Bene, è quello che oggi, fin dallo svezzamento, viene consigliato di fare per tutti gli animali domestici. Come non bastasse, vengono prescritti mangimi speciali per “curare” sintomi (diarrea, prurito cutaneo, problemi renali, aumento del peso corporeo, ecc..).Questi ultimi costituiscono segnali precisi che andrebbero invece considerati adeguatamente!

Esiste una folta bibliografia d’oltremanica che conferma e supporta la mia esperienza di campo nel riportare l’animale ad alimentarsi con cibo vero, il più vicino possibile alla forma che troverebbe in natura: carne o pesce crudi o sbollentati con aggiunta di una fonte di carboidrati digeribili (es. riso soffiato).

I benefici sono molteplici: dall’aumento della vivacità, alla risoluzione di tutti i problemi cutanei, intestinali, epatici, renali, ecc.

Difatti con l’alimentazione naturale si fornisce cibo “vivo”, ancora portatore di energia (gli atomi vibrano ancora), e si regola il pH intorno ai parametri dell’acidità piuttosto che dell’alcalinità.

Tutti i carnivori (cani, gatti, furetti, ecc.) hanno globalmente un pH acido. Con l’alimentazione industriale, il pH tende a valori sempre più alcalini ed ecco una delle cause maggiori di disfunzione del “sistema cane/gatto”.

Parlo di “sistema” perchè tutti gli organismi superiori sono in realtà dei sistemi viventi complessi, nei quali vivono miliardi di micro e macroorganismi saprofitici. Uno dei parametri principali, responsabile dello sviluppo di un dato tipo di flora microbica, piuttosto che di un altro, è il pH.  Con un pH acido si selezionerà un tipo di flora adatto al metabolismo del sistema carnivoro, viceversa con quello alcalino (o basico) sarà adatto al sistema erbivoro.

Non è infrequente che, in pazienti nefropatici, somministrando il giusto alimento che madre natura (e non l’azienda xy) ci propone, si ristabiliscano i parametri renali nel giro di poche ore/giorni. E la clinica ci conferma che nella terapia del paziente nefropatico, si somministrano degli acidificanti per le urine. Ma perchè si deve arrivare a ciò, quando una sana, bilanciata e gustosa alimentazione casalinga garantisce il benessere ed il mantenimento della salute dei nostri quadrupedi?

Per chi fosse interessato ad un piano alimentare casalingo e bilanciato, nonchè ad avere idee su come potersi organizzare per non cucinare tutti i giorni per i propri animali, andate alla pagina Contatti e telefonatemi o scrivetemi.

La salute parte da ciò di cui ci alimentiamo, e questo vale anche per gli animali.

 

 

 

 

 

 

 



CARA ALDA ,
sono quasi due mesi che ci conosciamo , ricordo ancora come sia stata attratta dal tuo volto sorridente e pieno di umanità per la tua professione .
Ti ho contattata da MILANO per elencare i sintomi dei miei amati gatti; in particolare una di loro con felv positiva di nome Kitti  con diagnosi : linfoma intestinale con disturbi di vomito e diarrea .
Devo ammettere che con la tua cura omeopatica ho visto le migliorie giorno x giorno . Ora è più vitale con più appetito e sta molto meglio , cosi’ anche l’altro gatto di nome Miki.
Hai capito subito dai dettagli da me descritti trattasi di gastrite  anche lui sta decisamente meglio con la tua cura , e tutto questo a distanza.
Peccato che tu non sia a MILANO per  poterti conoscere di persona e farti visitare i miei pelosi,  ma non importa, perchè tu anche a distanza, con la tua bravura e il mio aiuto nell’elencarti i sintomi li stai curando benissimo .
TI ABBRACCIO , MARTA DA MILANO.


Ciao Alda,

2 anni fa quando ti incontrai alla fiera a Sermoneta io non sapevo che ci fosse la possibilità di curare omeopaticamente gli animali.

Grazie a te ho imparato a conoscere anche questo ambiente, il che mi ha permesso di curare i miei animali senza doverli traumatizzare. Per gli alpaca era una sofferenza vedere entrare delle persone nel recinto, dato che queste venivano collegate alla somministrazione iniettiva del vermifugo. Da quando invece abbiamo iniziato con l’omeopatia, i nostri animali si sono tranquillizzati, sono molto più docili, anche nei nostri confronti. Abbiamo inoltre riscontrato più vivacità soprattutto nei piccoli, i quali sono più attivi.

Quando ti ho conosciuta gli alpaca non godevano di buona salute, avevano una grandissima quantità di vermi che il vermifugo chimico non riusciva ad estinguere.. A causa di questo problema ci sono deceduti anche degli animali, che non hanno fatto in tempo ad avere le cure omeopatiche.

Prima vaccinavo contro le clostridiosi, ma continuavo ad avere perdite nei cria! Con il tuo arrivo in azienda abbiano smesso, risparmiando molti soldi… Nell’ultimo periodo si sono presentati due casi di clostridiosi: una in forma acuta, e un’altra in forma più leggera, grazie alla tempestività con cui abbiamo agito. Entrambe le situazioni sono state affrontate con flebo e cure omeopatiche, che hanno permesso di osservare in tempo reale il miglioramento della salute dell’animale fino al completo ristabilirsi dell’animale nei giorni successivi.

Attualmente sono 2 anni che curo tutti gli animali della mia azienda omeopaticamente, e godono tutti di ottima salute!

Per quanto riguarda la tua persona, sei stata una dei pochi veterinari che si è interessata a questi animali.. Purtroppo in Italia esistono pochi esemplari e quindi non sono in molti ad avere l’interesse di studiarli e capire i loro bisogni (almeno nella nostra zona). Ci hai aiutato molto sotto questo punto di vista, ci hai insegnato anche ad osservarli con più attenzione, capire quando non stanno bene ed intervenire in modo tempestivo per curarli.

A presto, Ilenia.



Carissima Alda
     Noi abbiamo appena cominciato a portarti i nostri mici*, e anche se il miglioramento è piuttosto lento, cene accorgiamo chiaramente.
     Marco, Dante e Perla erano il tre gatti disperati nel senso che il nostro medico veterinario di fiducia, che è bravissimo per curare con il metodo tradizionale, ci aveva confessato, dicendo ” Non so che altro posso fare. Ci vuole qualche metodo alternativo. ” Così per puro caso ti abbiamo conosciuta in tempo. E’ stata una fortuna per noi. Siccome sono una Giapponese, conosco l’omeopatia e ci credo. E ci credo ancora di più dopo aver notato i risultati positivi, anche se sono piccoli per ora, delle cure avute da te. Penso che sia l’unico metodo non violente ed efficace.
     Mi ricordo di povero Marco che si era felicemente rilassato sotto le tue mani. 
Ti abbraccio forte,                                Yukiko
*i gatti soffrono tutti di granuloma eosinofilico


Questa è la storia di Tamata, cagna meticcia dobermann di 4 anni, operata bilateralmente per rottura del legamento crociato.

I proprietari mi hanno raccontato che “…Da quando è stata operata (2 anni or sono), Tamata è cambiata: si è molto rattristata, zoppica, non corre e salta più come una volta, sta molto alla cuccia ed ulula dal dolore quando la si prova a maneggiare o a toccarle le ginocchia. Si può fare qualcosa con l’omeopatia? ”

Al momento della visita (genn.2012) dei due interventi ne sta lavorando solo uno: quello dove hanno “ricostruito”  l’articolazione con mezzi sintetici (dei fili e due placchette), perchè quello dove hanno tentato la ricostruzione prelevando materiale dalla fascia lata del quadricipite femorale, è positivo al “movimento del cassetto” e pertanto andrebbe ri-operato. I colleghi hanno proposto la TPLO.

Tamata ha iniziato le sue terapie omeopatiche, e da subito ha cambiato atteggiamento: già nella prima settimana era più vivace, zoppicava, ma era ricomparsa la gioia nel suo sguardo. Dopo 3 mesi di terapie, il ginocchio fissato da mezzi sintetici ha iniziato a fistolare, ed alla fine abbiamo deciso di riaprire, ed asportare tutte le placchette ed i fili che ormai sostenevano solo una reazione infiammatoria cronica, localizzata a tutta l’articolazione del ginocchio.

Tamata ha proseguito il suo iter omeopatico, anche nel post-operatorio, e si è ripresa immediatamente. Man mano che l’articolazione lavorava, assecondando completamente le sue possibilità, si è rimodellato il ginocchio, i muscoli si sono sviluppati nuovamente ed oggi Tamata corre, salta, gioca, nuota e  si stira dal divano come le è sempre piaciuto tanto fare.

Continuiamo sempre una terapia omeopatica di supporto, per gestire il precoce quadro artrosico (conseguente agli interventi che ha subito), che le causa notevoli disagi ai cambi meteo.

Anche stavolta l’omeopatia mi ha stupito, confermando ancora la sua efficacia a tutto tondo, la sua economicità e la sua dolcezza.  La displasia dell’anca, la rottura del crociato, la lussazione della rotula, le epicondiliti del gomito…tutti problemi ortopedici che hanno il loro peso ma che si possono affrontare in altro modo! Vi basti sapere che due giorni fa ho iniziato a lavorare omeopaticamente su una mancata unione del processo anconeo in un giovane pastore tedesco.. anche in questo caso l’unica via da percorrere sarebbe quella chirurgica.. vedremo come Wolf reagirà alle mie terapie, tra due mesi lo rivedrò e vi farò sapere!

Quella in video è Tamata a Gennaio 2013 mi sembra che vada bene, non sembra anche a voi???

Qui, da Alda Grossi, medico veterinario omeopata ed agopuntore, è tutto, arrivederci.

 

 

 

 


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