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Lulù è una meticcia spinona che mi è stata portata  perchè da ben due anni non poggiava più l’arto posteriore dx. Alla visita, come si vede anche nella   radiografia riportata, presentava forte atrofia delle masse muscolari dell’arto interessato e mobilità ridotta a livello dell’articolazione coxo-femorale. L’anamnesi riferiva un prolungato utilizzo di anti-infiammatori, e le lesioni che si presentano a livello acetabolare dx confermano perfettamente la questione. L’azione antidolorifica dei farmaci ha permesso un utilizzo smodato dell’articolazione da parte della paziente cosicchè il collo del femore ormai è “collassato”, la testa del femore dx è irreversibilmente modificata… insomma con un quadro radiologico del genere si può immaginare una ripresa della normale andatura solo ricorrendo alla chirurgia, e cioè alla protesi d’anca. Invece i risultati sono stati sorprendenti già dopo solo 10 giorni di terapia omeopatica…

Lulù ha ripreso le sue corse utilizzando entrambi i posteriori, ha ripreso il tono muscolare sul lato dx e vive la sua vita felicemente, come si può vedere nel video girato dal proprietario.

Attualmente Lulù viene controllata 2 volte l’anno e continua a correre e giocare!

Suggerisco a tutti i proprietari di cani con problemi ortopedici di valutare seriamente delle consulenze tecniche in medicine complementari integrate (omeopatia, agopuntura, ecc.) prima di ricorrere alla chirurgia, per ogni informazione contattate pure Alda Grossi, medico veterinario esperto in omeopatia ed agopuntura a Latina o Roma.

 



Chicca, splendido esemplare di Epagneul Bleu de Picardie,  mi è giunta a 3 anni circa. Nelle radiografie fatte in seguito ad un incidente stradale, nel quale ebbe una frattura al bacino, si scoprì che la cagnetta era praticamente priva di acetaboli: con un quadro anatomico del genere era impossibile che Chicca potesse stare in stazione, figurarsi correre e tanto meno.. classificarsi regolarmente come cane scalatore!

L’ortopedico non ritenne necessario risolvere la frattura chirurgicamente, ma consigliò di intervenire per la displasia non appena Chicca si fosse rimessa.

Venni contattata per aiutare la cagnetta che zoppicava in seguito al trauma subito, e che aveva iniziato a manifestare difficoltà nell’alzarsi dalla cuccia in seguito allo stesso.

Le conseguenze del trauma vennero facilmente risolte, il lavoro un po’ più lungo fu quello finalizzato al riequilibrio della costituzione di Chicca ma in circa tre mesi riprese totalmente il trekking in montagna e risolse anche le difficoltà ad iniziare l’attività “a freddo”.

Per un consulto specializzato con la Dott.ssa Alda Grossi, medico veterinario omeopata, contattatemi attraverso questa pagina.

 


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