ORARIO LAVORATIVO: LUNEDÌ-VENERDÌ 08:00-18:00EMAIL: info@animoveterinario.itTELEFONO: +39 333 5008245

Questa è la storia di Nanà, uno shitzu femmina, “scarto di allevamento” per via del suo nanismo ipofisario.

Il nanismo ipofisario nel cane è una patologia ereditaria letale. Di norma i cuccioli non sopravvivono oltre i 7-8 mesi di vita e, se li superano, non arrivano oltre i 18 mesi di età.

Tutti i soggetti affetti da nanismo presentano gravi patologie o a carico dell’apparto respiratorio o del digerente, come nel caso di Nanà: non aveva elasticità dello sfintere anale, per cui ogni volta che doveva evacuare era un disastro.. una pozza di sangue con urla della piccina!

Grazie all’omeopatia ed alla floriterapia australiana, siamo riusciti a GUARIRE definitivamente Nanà!

Oggi Nanà ha quasi due anni, ha raggiunto agevolmente il calore in modo naturale e spontaneo senza alcun aiuto ormonale, tanto che i proprietari hanno optato per la sterilizzazione (vive con Orso, un bellissimo maschio di pastore belga!), le sue evacuazioni sono totalmente fisiologiche, ha raggiunto le dimensioni normali di una femmina della sua razza.

Questi risultati, assieme ad altri, avuti sempre nel campo delle endocrinopatie ipofisarie, gestiti in modo del tutto naturale, fanno sperare e destano sicuro interesse tra tutti coloro che si interessano o sono toccati da vicende del genere. Il fatto che abbia avuto, e continui ad avere, ottimi risultati negli animali, costituisce una base sicura per portare questo genere di approcci in campo umano!

Per saperne di più contattate la Dott.ssa Alda Grossi, Medico Veterinario esperto in Omeopatia Veterinaria, Agopuntura e Floriterapia.

 



Marvin, Golden Retriever M, nato il 03/10/2011

“I SENTIERI SI TRACCIANO CAMMINANDO….. ed era quello che volevamo fare quando decidemmo di fare entrare un cucciolo in famiglia.

Sognavamo di tracciare il nostro sentiero costruendo una bella amicizia passo dopo passo… E così fu fino a quando, verso i 6 mesi, iniziò a stare male…

La corsa in clinica, il ricovero e..  Non fu fatta una diagnosi, ma sembrava che tutto si fosse risolto, invece era solo l’inizio.

Il problema ciclicamente si ripresentava con vari sintomi: vomito, feci quasi mai formate, apatia, letargia, disinteresse al cibo e dimagrimento e cambi di crocchette studiando formulazioni ed ingredienti.

Il nostro sconforto e l’impotenza cresceva di mese in mese , non sapevamo più a chi rivolgerci, nessuno riusciva a capire il motivo per cui un cucciolo potesse sempre stare così male.

Tutto questo ci ha impedito di guadagnarci la sua fiducia, ogni volta che ci vedeva con un bocconcino in mano si nascondeva sotto il tavolo, per paura che dentro ci fosse qualche amaro medicinale, ci ha impedito di fare un percorso educativo… o si pagavano le cure, le indagini mediche ed i ricoveri, oppure si pagava un educatore, che insegnasse a noi come tirar fuori quello per cui è stato selezionato: il riporto… e poter lavorare insieme.

All’ennesima ricaduta, all’età di 1 anno e 8 mesi , fu fatta una gastroscopia che finalmente spiegò la causa di tutto: moderata enterite cronica linfoplasmacellulare in fase attiva con sovrainfezione batterica.

Ci fu, ancora una volta, una lunga e pesante cura antibiotica, supportata da mangime industriale altamente digeribile, ma se questo non fosse bastato il passo successivo era il cortisone.

Questa malattia si pensa sia dovuta ad un abbassamento delle difese immunitarie, che di certo non sono state aiutate da tutti gli antibiotici somministrati. Questi avevano un effetto momentaneo, ma non risolvevano il problema alla radice. Decidemmo quindi di intraprendere una strada alternativa, cibo crudo e terapia omeopatica, e ci siamo rivolti alla Dott. ssa Alda Grossi.

A quasi un anno di distanza dal nostro primo incontro con la Dott.ssa Alda sono convinta che abbiamo la fatto la scelta giusta: un anno intero senza ricadute, e senza ricoveri è un grandissimo successo!!

Marvin ha avuto parecchi miglioramenti sia fisicamente (peso, pelo) sia psicologicamente, è un cane più fiducioso verso di noi ed è un CANE PIÙ FELICE.”

Per gentile concessione di P.N., tutrice di Marvin

Visualizzazione di IMG_20131117_153836.jpg



In questa stagione sono molto frequenti i “forasacchi” (le spighette di avena) nel naso, nelle orecchie, od in altri distretti anatomici.  E’ un evento che colpisce maggiormente i cani, soprattutto i soggetti che amano “sgrufolare” nelle erbe alte!

La prima cosa da fare è tentare di asportare il corpo estraneo in questione, e ciò di norma lo fa il veterinario con le dovute accortezze del caso.

Qualora la situazione fosse ormai pregressa, perchè c’è stata una svista, per cui il forasacco si è “incistato” nello spazio intergdigitale o sotto la cute, vi suggerisco di evitare le dolorose ricerche nel canale fistoloso e di somministrare della Silicea 5ch associata a Hepar Sulphur Calcareum 9ch, 2 granuli di ognuno, 3-5volte al dì fino a completa risoluzione (max 15-20 gg).

E’ una terapia che va bene anche nel caso di spine (es. spine di riccio di mare, o di rovo), che porta l’organismo ad attivare i suoi processi di difesa (pomfo ascessuale) e ad eliminare il corpo estraneo più o meno lisato (fistola ed ascesso aperto).

Si provvederà a pulire l’ascesso aperto con della banale acqua e sale, senza apporvi pomate o creme cicatrizzanti, onde interferire con il lavoro di pulizia intrapreso dall’organismo.

Questa terapia si può fare anche dopo l’asportazione da parte del veterinario, per favorire l’eliminazione di eventuali reste (parti della spighetta) rimaste infisse. La stessa terapia la possono provare i proprietari nel caso di spine di riccio, o schegge, o altri corpi estranei. Provare per credere!

Un’ultima notazione riguarda il caso in cui il corpo estraneo sia stato inalato o ingerito o, comunque, si trovi in distretti anatomici profondi (bronchi, seni nasali, torace, ecc.). In questi ultimi casi NON somministrate i rimedi di cui sopra per evitare inutili complicanze. L’omeopatia non è un gioco e va gestita da chi la conosce e la sa usare, per cui contattate un veterinario omeopata a caso come Alda Grossi.



Ebbene si! I risultati sono più che soddisfacenti per tutti: me, gatti e proprietari…

Da un anno seguo una colonia felina a Latina nella quale vivono numerosi gatti, di cui molti sieropositivi, vuoi per la FeLV, vuoi per la FIV, o vuoi per entrambe.

Senza dilungarmi sui sintomi delle malattie virali che tutti bene o male conosciamo, voglio sottolineare che somministrando giornalmente nell’acqua di bevanda dell’Echinacea 5ch, abbiamo ottenuto risultati meravigliosi: sfruttando le azioni antivirali ed immunostimolanti dell’echinacea, che di norma si somministra in Tintura Madre (T.M.), l’aumento della capacità d’azione dovuto alla diluizione omeopatica, senza considerare l’economicità della forma del farmaco omeopatico rispetto a quella fitoterapica, stiamo continuando a garantire ai gatti della colonia una qualità di vita elevata e dignitosa.

Vi invito pertanto a provare, e – per favore – inviatemi le vostre esperienze via mail.

Buon lavoro, Alda Grossi Medico Veterinario Omeopata, Agopuntore e Floriterapeuta.

 

 

 

 

 

 

 



Questa è la storia di Tamata, cagna meticcia dobermann di 4 anni, operata bilateralmente per rottura del legamento crociato.

I proprietari mi hanno raccontato che “…Da quando è stata operata (2 anni or sono), Tamata è cambiata: si è molto rattristata, zoppica, non corre e salta più come una volta, sta molto alla cuccia ed ulula dal dolore quando la si prova a maneggiare o a toccarle le ginocchia. Si può fare qualcosa con l’omeopatia? ”

Al momento della visita (genn.2012) dei due interventi ne sta lavorando solo uno: quello dove hanno “ricostruito”  l’articolazione con mezzi sintetici (dei fili e due placchette), perchè quello dove hanno tentato la ricostruzione prelevando materiale dalla fascia lata del quadricipite femorale, è positivo al “movimento del cassetto” e pertanto andrebbe ri-operato. I colleghi hanno proposto la TPLO.

Tamata ha iniziato le sue terapie omeopatiche, e da subito ha cambiato atteggiamento: già nella prima settimana era più vivace, zoppicava, ma era ricomparsa la gioia nel suo sguardo. Dopo 3 mesi di terapie, il ginocchio fissato da mezzi sintetici ha iniziato a fistolare, ed alla fine abbiamo deciso di riaprire, ed asportare tutte le placchette ed i fili che ormai sostenevano solo una reazione infiammatoria cronica, localizzata a tutta l’articolazione del ginocchio.

Tamata ha proseguito il suo iter omeopatico, anche nel post-operatorio, e si è ripresa immediatamente. Man mano che l’articolazione lavorava, assecondando completamente le sue possibilità, si è rimodellato il ginocchio, i muscoli si sono sviluppati nuovamente ed oggi Tamata corre, salta, gioca, nuota e  si stira dal divano come le è sempre piaciuto tanto fare.

Continuiamo sempre una terapia omeopatica di supporto, per gestire il precoce quadro artrosico (conseguente agli interventi che ha subito), che le causa notevoli disagi ai cambi meteo.

Anche stavolta l’omeopatia mi ha stupito, confermando ancora la sua efficacia a tutto tondo, la sua economicità e la sua dolcezza.  La displasia dell’anca, la rottura del crociato, la lussazione della rotula, le epicondiliti del gomito…tutti problemi ortopedici che hanno il loro peso ma che si possono affrontare in altro modo! Vi basti sapere che due giorni fa ho iniziato a lavorare omeopaticamente su una mancata unione del processo anconeo in un giovane pastore tedesco.. anche in questo caso l’unica via da percorrere sarebbe quella chirurgica.. vedremo come Wolf reagirà alle mie terapie, tra due mesi lo rivedrò e vi farò sapere!

Quella in video è Tamata a Gennaio 2013 mi sembra che vada bene, non sembra anche a voi???

Qui, da Alda Grossi, medico veterinario omeopata ed agopuntore, è tutto, arrivederci.

 

 

 

 


2019 – Privacy Policy

Realizzato da BDF communication.